Autocertificazione, nuove schede, check list: adeguata la Guida Operativa del Mef
PNRRIl rispetto dei vincoli DNSH è sancito attraverso autocertificazione, mediante compilazione della checklist di controllo, che riassume tutti gli elementi di verifica e ottenimento e corretta archiviazione di tutta la documentazione richiesta dalla specificità della misura. L’autocertificazione e la documentazione dovranno essere resi disponibili agli organi di controllo nazionali ed europei (es. audit della Commissione UE). Il principio DNSH, con riferimento all’aggiornamento della Guida Operativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato al centro di un webinar organizzato lo scorso 7 dicembre da Fondazione Ifel all’interno della convenzione IFEL-MEF-MINT e che si avvale anche della collaborazione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE).
La disciplina
Il Regolamento UE 241/2021 all’art. 5, relativo ai principi orizzontali, stabilisce che i Piani di ripresa e resilienza (PNRR) degli Stati membri debbano dimostrare che le misure contenute, riforme e investimenti, rispettino il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali” (DNSH). Ciò significa dimostrare che ciascun intervento da realizzare non arrechi danni significativi a nessuno dei 6 obiettivi ambientali individuati all’art. 9 e ripresi all’art. 17 del Regolamento UE 852/2020.
Novità della Guida
Le principali novità della Guida Operativa aggiornata riguardano:
Impianti di irrigazione
Alla luce dell’aggiornamento della Guida, si prevede che debbano essere adottate le soluzioni organizzative e gestionali in grado di tutelare dal punto di vista quantitativo e qualitativo la risorsa idrica (acque superficiali e profonde) relativamente al suo sfruttamento e/o protezione. Dalle slide ufficiali diffuse nel webinar emerge che per le attività situate in aree sensibili sotto il profilo della biodiversità o in prossimità di esse (compresi la rete Natura 2000 di aree protette, i siti del patrimonio mondiale dell'UNESCO e le principali aree di biodiversità, nonché altre aree protette) deve essere condotta un'opportuna valutazione, che preveda “tutte le necessarie misure di mitigazione nonché la valutazione di conformità rispetto ai regolamenti delle aree protette, etc”.
Utilizzo delle check list
Una scheda, di interesse anche per le PA locali, si concentra sugli elementi di verifica per le attività di ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici residenziali e non residenziali. La ristrutturazione o la riqualificazione di edifici volta all'efficienza energetica – si ricorda - fornisce un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici, riducendo il consumo energetico e le emissioni di gas ad effetto serra associati.
Gli investimenti che riguardano questa attività economica possono ricadere in regime 1 o regime 2.
Il primo regime riguarda ristrutturazioni cosiddette “importanti”: la ristrutturazione è conforme ai requisiti definiti dal decreto interministeriale 26 giugno 2015 - Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici che recepiscono la direttiva sul rendimento energetico degli edifici (EPBD). In alternativa, l’intervento deve consentire un risparmio del fabbisogno di energia primaria globale (EPgl,tot) almeno del 30% rispetto al fabbisogno di energia primaria precedente l’intervento. La valutazione delle prestazioni energetiche avviene tramite la redazione dell’APE (attestazione di Prestazione Energetica). Nel caso della normativa italiana ciò è applicabile quando ci sia una deroga o in caso di riqualificazione energetica.
Qualora invece dall’intervento ricada in un Investimento per il quale non è previsto un contributo sostanziale si ricade nel regime 2. I requisiti DNSH da rispettare contemporaneamente sono i seguenti:
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